Villa Doria d'Angri

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Villa Doria d’Angri è una delle più importanti ville neoclassiche italiane.

La villa, che si erge maestosa su uno sperone tufaceo della collina di Posillipo, fu costruita per volere del principe Marcantonio Doria d’Angri, ultimo esponente di spicco della nobile famiglia di origine genovese. All’interno di un vasto appezzamento di terreno, in parte ripido e scosceso, in parte dolcemente degradante lungo il crinale, la dimora di svago doveva avere un carattere aulico, consono al ruolo di prestigio che il principe rivestiva in quegli anni a corte.

La proprietà dei Doria si estendeva lungo il crinale della collina e arrivava alla spiaggia di Mergellina con terrazzamenti di vigneti ed alberi da frutto. La tenuta era pervenuta alla nobile famiglia nel 1592 per donazione di Vittoria Carafa, fu trasformata da masseria in residenza principesca neoclassica per opera dell’architetto Bartolomeo Grasso e completata nel 1833. Rappresenta, inoltre, un segno tangibile del rango che avevano i Doria e delle loro tradizioni marinaresche. Dopo la morte del principe Marcantonio nel 1837 venne ceduta in fitto e, successivamente, nel 1857, venduta alla nobile inglese Ellinor Susanna Maitland. L’edificio fa parte dal 1998 del patrimonio immobiliare dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope

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La Villa era inserita in un vasto possedimento agrario e, contemporaneamente, ubbidiva all’idea di villa panoramica, vera e propria alternativa all’abitazione di città. Il grande parco di 18,000 mq avvolge la struttura ed è dotato di sentieri e rampe che salgono sulla collina. La bellissima terrazza circonda l’intera struttura su cui verte, su ciascun lato, un loggiato con quattro colonne ioniche e i terrazzi laterali che erano stati pensati come dei giardini pensili con giochi d’acqua e fontane. La pagoda cinese ottagonale, posta su un bastione circolare che emerge da una roccia tufacea, fu realizzata da Antonio Francesconi con il visibile intento di attirare l’attenzione, utilizzando un linguaggio in stridente contrasto con l’architettura della Villa sovrastante.

Nel 1880 Villa Doria d’Angri ospitò per diversi mesi Richard Wagner. Qui il compositore tedesco completò il “Parsifal” e scrisse il libro autobiografico “La mia vita”. Sul patio prospiciente il Salone della Villa, il 22 maggio 1880 il maestro Joseph Rubinstein eseguì in anteprima al pianoforte il primo atto del “Parsifal”. Da allora la sala dove soggiornò Wagner, detta anche sala degli Specchi, è stata denominata “Sala Wagner”.

E’ consentito l’utilizzo, in uso temporaneo, da parte di soggetti privati ed enti pubblici delle aree di Villa Doria d’Angri di proprietà dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” per lo svolgimento di eventi e/o iniziative anche diverse dall’attività di didattica e di ricerca.

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